Bilancio partecipato o economia partecipata?
L’economia programmata partecipata parte dalla produzione, il bilancio partecipato parte dalla distribuzione dei profitti dell’attuale modello economico vigente, catturati con imposte locali, tasse da varie entità territoriali pubbliche. Ad esempio un comune può beneficiare di contributi regionali o cose più complesse come il PNRR. In altre parole il bilancio partecipato parte dalla fine dall’economia basata sui profitti, l’economia partecipata parte dall’inizio: la produzione. Uno opera alla superficie, l’altra alla radice.
A chi può piacere questa soluzione superficiale?
- agli anziani dentro, i cosiddetti
boomer
- questi assumono varie forme: dei riformisti, dei sindacalisti, dei realisti
- a coloro che si fissano con la redistribuzione della ricchezza (gran parte della galassia della sinistra) anziché avere un ruolo diretto nella produzione. Questa gente fa sicuramente carriera perché propone una soluzione semplice, inutile ma realista ed accessibile alla comprensione. Ma sul piano pratico impossibile perché ignora come funziona l’economia attuale. Quindi utopico, idealista, ingenuo.
si ma il bilancio partecipato, pur limitato, può far emergere le contraddizioni del sistema attuale e stimolare domande più profonde su chi decide cosa produrre e come viene distribuita la ricchezza alla fonte.
ecco un’altra forma di idealismo, o più storicamente parlando, di stagismo. Buona fortuna a dissipare energie su questo fronte! Vi osserverò coi pop corn in mano.