Post

Nuove frontiere del profitto e della miseria umana

Siamo già arrivati in un punto dell’economia dove si può trasformare denaro in denaro’, anziché passare da denaro-merce-denaro’. Con denaro’ intendo una somma di denaro maggiore di quella iniziale. Per capirci, la pizzeria usa denaro per comprare farina, sugo, sale, mozzarella, etc. per rivenderla e ovviamente vuole vendere la nuova merce ad un prezzo superiore degli ingredienti ed altri costi. Da qui denaro’ o costo+profitto. In passato, il guadagno extra (profitto, D’) si otteneva producendo e vendendo cose (merci, M), usando il lavoro delle persone (lavoro vivo, anch’esso M). Questo lavoro vivo crea D’ e crea anche i consumatori per altre merci, che stabilizzano una economia basata sui profitti. Passare a ‘denaro in denaro’’ (D-D’) sembra un modo per imprenditori e dirigenti di usare meno il lavoro delle persone per fare più soldi. Questo non vuol dire che il lavoro sparisce, ma cambia molto e diventa più “astratto”, creando instabilità per l’economia basata sul profitto.

Qualcuno in passato vedeva le criptovalute come segno in quella direzione. Mi trovo d’accordo per quanto riguarda la parte del capitale, ma non per quella del lavoro. La parte del lavoro la sta facendo la IA (non solo generativa), che astrae tantissima conoscenza. Un esempio semplificato: prima per vendere ti servivano commerciali, ossia forza-lavoro, ossia una merce speciale. Ora, facendo una semplificazione estrema, ti basta fare sponsorizzate su facebook. Prendiamo il caso IA generativa con le stesse semplificazioni, discutibili nel presente ma purtroppo o per fortuna sempre meno nel futuro (quadrimestri, non trienni). Prima per fare analisi e codice ti serviva un dipendente, in futuro basterà qualche agente IA.

Diventa allora evidente che la sfida non sta tanto nel capitale umano, la forza-lavoro, e quindi la FORMAZIONE o/e ricerca di talenti, ma nel denaro spendibile in lavoro astratto migliore. E questo ovviamente produce una ulteriore concentrazione di capitale (aziende). Con buona pace dei freelancer, cosa che ad inizio secolo chiamavano lavoratori domestici (più che altro nel settore tessile).

La concentrazione di capitale si è già vista con la parte capitale di D-D’, ossia le criptovalute, dove un pugno di indirizzi hanno tipo metà delle cripto in circolazione per la criptovaluta X, al netto degli Exchange. Per la parte di lavoro, quindi IA, mi aspetto una cosa solo leggermente meglio ma comunque una forte concentrazione.

Più concentrazione del capitale (o di numero di aziende) significa richiesta di figure sempre più specializzate, con costo di formazione sempre più alto, ovviamente più che altro a carico del futuro lavoratore, e sempre più necessita di soldi iniziali per assumere lavoro astratto, IA, per entrare nei mercati, il che di conseguenza aumenta la riserva di lavoratori, o la miseria.

Questa astrazione crescente del lavoro si può vedere, romanticamente, come un segno dell’evoluzione di un’opera fantascientifica: energia come il più alto stadio evolutivo. Ma se nella fisica lavoro significa joule che corrisponde allo spostamento di un metro di una forza di un newton e in termodinamica lavoro significa anche contributo relativo alla variazione di volume, lavoro in senso umano aveva un significato agganciato alla autorealizzazione, ma sta diventando sempre più un contributo relativo alla variazione di volume di fatturato o/e profitti. Ossia qualcosa sganciato dai propri bisogni non primari. E sempre più in conflitto con i bisogni primari di parti crescenti di umanità.

Questo post è sotto licenza CC BY 4.0 a nome dell'autore.